mercoledì 17 luglio 2013

Intervista con Olga Volha Piashko


Come ho già scritto nel mio post dedicato alla mostra «Le Affinità dell'Opposto», l'idea di intervistare l'artista Olga Piashko era nata subito, durante il vernissage, quando avevo visto per la prima volta i suoi lavori. Mi hanno impressionato tanto, così non potevo non interessarmi del loro autore. Nonostante la giovane età Olga ha già raccolto dei riconoscimenti, importantissimi per chi fa un lavoro creativo. Alcune sue opere già fanno parte di collezioni prestigiose, tra cui il Ministero della Cultura di Bielorussia, il Museo Olimpico in Losanna, il Palazzo del Quirinale a Roma. Nonostante sia occupatissima, Olga ha subito dato la sua disponibilità nel rispondere alle mie domande.

Da quando ha iniziato e come si è sviluppata la Sua attività artistica?
Fin dall'infanzia, prima attraverso la scuola artistica, poi il liceo d'arte e l'Accademia Statale delle Arti di Bielorussia a Minsk. Sono sempre stata colpita dall'arte italiana, pittura e architettura, così finita l'Accademia avevo deciso di venire in Italia per proseguire con le mie ricerche, studi ed esperimenti. Qui a Roma ho studiato scenografia all'Accademia di Belle Arti, dopodichè ho fatto lo stage di un anno al Teatro dell'Opera di Roma.

L'idea di un progetto collettivo insieme con Anastasia Kurakina è un caso isolato o pensate di svilupparlo anche in futuro? Com'è nata questa collaborazione?
Musicisti, artisti, scrittori sono tutti cronisti che raccontano attraverso la parola, il suono, l'immagine del tempo in cui vivono, degli standard di bellezza, degli interessi e problemi della società. Lavorando in modo individuale o in gruppi loro creano una ballata dedicata al loro tempo, in cui ciascuno fa la propria parte. L'artista trasmette la «realtà» attraverso la propria ottica, la propria percezione soggettiva. Provare di confrontare due «realtà» artistiche diventa un gioco molto interessante!

Così sono nati i nostri progetti collettivi insieme con Anastasia Kurakina. Uno di questi, «Nalogovij projekt» (Progetto fiscale) ha già raccolto vari premi, tra cui anche il «Premio Adrenalina under 35» durante la mostra nel Museo MACRO.

Avrei definito «dotato» l'artista capace di trovare il linguaggio, il modo di esprimere, attuale e facile da capire per i suoi contemporanei, e l'avrei definito «geniale» se questo linguaggio sarà comprensibile e edificante anche per le future generazioni.   

Come nasce un quadro? Da che cosa si parte, da qualche idea, qualche storia, qualche emozione? Che cosa La ispira?
I quadri nascono dalla vita, i miei personaggi sono reali.

Da quanto tempo vive a Roma? Il suo legame con questa città? Che cosa Le piace qui e che cosa no?
Vivo a Roma da cinque anni e mezzo e la considero una delle più belle città del mondo. La pecca di questa città sono il traffico e problemi con il parcheggio.

In che cosa secondo Lei consiste lo stile di vita alla romana? Che cosa distingue Roma dalle altre città?
Senza dubbi Roma si distingue prima di tutto per la sua storia. É una città verde e, nonostante sia la capitale, non ha niente a che vedere con il termine «metropoli». Questo mi sta molto a cuore. Parlando dello stile di vita alla romana l'avrei definito con le parole "lento", "rilassato".

Il Suo indirizzo o posto preferito a Roma?
Amo il centro storico, dove continuo a scoprire degli angoli nuovi. Amo anche andare in bici lungo via Appia Antica.

Già dopo il vernissage Olga ha condiviso con me un'altra bella notizia: il Comitato Olimpico Internazionale ha acquistato uno dei quadri di Olga, «L'inno», da consegnarlo al Presidente del Comitato, Jacques Rogge, durante il Festival Olimpico della gioventù europea. Insomma, ancora una conferma del talento di Olga ed un ulteriore meritato riconoscimento. A proposito, non è la prima esperienza di Olga che lega il suo lavoro con lo sport. Già nel 2012 è stata vincitrice con la sua opera «In cerca dell'armonia» del primo premio internazionale «Sport and Art Contest» alla mostra d'arte dedicata ai Giochi Olimpici di Londra 2012 organizzata dal Comitato Olimpico Internazionale.